Energia E Transizione Energetica, La Fondazione Mattei Riunisce Al Tavolo Tutti Gli Attori | Il Ministro Pichetto Fratin: “Percorso Inevitabile”
Si intitola “Il mercato dell’energia – quale futuro per le aziende di settore e quale ruolo per il rilancio socio economico dei territori” l’evento che si è svolto nella mattinata di giovedì 25 maggio presso la Sala Rossa di Palazzo Trinci. Ad organizzarlo la Fondazione Social Economic Development Enrico Mattei.
L’evento
L’occasione è stata il momento per mettere al centro la protagonista di una delle sfide globali più importanti dei prossimi anni per la sostenibilità di lungo periodo dell’economia e della società. Una sfida che deve andare verso la transizione energetica che porti alla decarbonizzazione, guidata da innovazione e digitalizzazione. Proprio questo processo è la più grande opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema energetico italiano, azzerando o riducendo al massimo il nostro differenziale di dipendenza energetica, attraverso interventi infrastrutturali e misure regolatorie. Da qui l’esigenza di conoscenza di un progetto sul futuro dell’energia, che riguarda anche società di dimensioni non rilevanti ma perfettamente integrate nel proprio territorio di riferimento.
Il Contesto
“Abbiamo sentito pertanto la necessità di una analisi approfondita sia degli scenari attuali che delle prospettive di medio e lungo periodo, con un contributo che solo il regolatore (ARERA) e la politica sono in grado di coniugare assieme agli obiettivi sostenibilità e competitività dell’intero sistema Paese – spiega la Fondazione Mattei – Questo, infatti, rappresenta un tema strategico per la crescita delle imprese, delle persone e del nostro territorio. La Fondazione S.E.D. Enrico Mattei si pone quale proficuo supporto strategico al processo decisionale del Governo italiano, degli Enti Locali e delle Istituzioni europee in tema di geopolitica, economia, cultura, sicurezza, ricerca scientifica”.
La Scelta di Foligno
L’evento si svolge a Foligno come sede prestigiosa dove poter colloquiare con gli attori del sistema energia, mettendo a confronto le opinioni che vengono dal mondo dell’impresa con quelle rappresentate dagli enti istituzionalmente preposti a regolare il mercato dell’energia e a supporto anche delle politiche attive degli organismi decisori. “Abbiamo disegnato un percorso che – spiega la Fondazione Mattei – grazie anche alla diffusione capillare delle aziende di settore, permetta la partecipazione di queste aziende al rilancio economico e sociale dei territori in cui insistono, facendo propria la determinazione di Enrico Mattei che proprio nella capacità imprenditoriale degli italiani aveva individuato il motore principale della ripresa dopo il secondo conflitto mondiale e a tal proposito aveva sottolineato che: ‘Noi crediamo nell’avvenire del nostro Paese; abbiamo fede nelle sue possibilità di miglioramento, nelle sue capacità di sviluppo e progresso; sentiamo il dovere di lavorare, in tutta la misura delle nostre forze, per costruire giorno per giorno l’edificio della libertà e della giustizia in cui vogliamo vivere in pace e che soprattutto vogliamo preparare per le nuove generazioni, nella speranza che esse non debbano mai patire la dolorosa esperienza che noi abbiamo sofferto’”.
Vus Com
“L’energia – spiega VUS COM – rappresenta sempre di più il fattore chiave per lo sviluppo e la competitività di tutti i sistemi economici. L’energia in sé è la protagonista principe di una delle sfide globali più importanti dei prossimi anni per la sostenibilità di lungo periodo dell’economia e delle società. Naturalmente la sfida maggiore è quella della transizione energetica verso la decarbonizzazione, con approvvigionamenti sicuri e accessibili. La transizione energetica, guidata da innovazione e digitalizzazione, rappresenta oggi la più grande opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema energetico italiano, azzerando o riducendo al massimo il nostro differenziale di dipendenza energetica, attraverso /interventi infrastrutturali e misure regolatorie. Il nostro Paese può rappresentare, inoltre, proprio in virtù della particolare collocazione geografica, lo snodo che consentirebbe di diversificare le rotte di approvvigionamento. Nasce cosi l’esigenza di conoscenza di un progetto sul futuro dell’energia, progetto questo che riguarda anche società di dimensioni non rilevanti ma perfettamente integrate nel proprio territorio di riferimento. Abbiamo sentito pertanto la necessità di una analisi approfondita sia degli scenari attuali che delle prospettive di medio e lungo periodo, con un contributo che solo il regolatore (ARERA) e la politica sono in grado di coniugare assieme agli obiettivi sostenibilità e competitività dell’intero sistema Paese. Questo, infatti, rappresenta un tema strategico per la crescita delle imprese, delle persone e del nostro territorio”.
I Saluti Istituzionali
Dopo un breve ricordo di Enrico Mattei, da parte dell’imprenditore Giuseppe Bevenovolo, i saluti del presidente del consiglio comunale Lorenzo Schiarea: “Affrontiamo un tema cruciale per le Istituzioni – ha detto – e fare rete tra le aziende del territorio, istituzioni e Fondazioni è il modo giusto per un approccio privo di ideologismi”. L’introduzione è stata del presidente della Fondazione Mattei, Aroldo Curci Mattei: “La transizione energetica continuerà ad accelerare, in una ottimizzazione dei rapporti istituzionali e delle forme di partecipazione”. “Il nostro territorio – ha detto la presidente di VUS COM, Valentina Sabatini – ha avuto una forte capacità di resilienza in situazioni che non pensavamo di conoscere. La nostra maggiore incisività è stata dovuta alla capacità di comunicare in maniera diversa con le istituzioni. Pubblico e privato possono fare la differenza se si cambia approccio”. Quindi l’obiettivo: “Incentivare queste occasioni di confronto e trasformare questi appuntamenti in eventi nazionali”. Di “occhi nuovi” ha parlato il consigliere di VUS COM, Alessio Miliani: “Questo nuovo approccio ci serve per la decarbonizzazione, le filiere sicure, per avvicinare i cittadini e le imprese alle quali dare supporto. Il tutto attraverso l’interesse all’innovazione e alla digitalizzazione, rispettando il territorio e i localismi: solo così c’è vero sviluppo”.
Le Relazioni
“La ricostruzione dell’Appennino Centrale è la prima nella storia ad incrociare le due grandi transizioni che si profilano all’orizzonte: quella energetica e quella digitale. Ed è soprattutto l’irrompere nel dibattito nazionale della questione energetica che deve farci riflettere attentamente sulla direzione da dare a questa ricostruzione, dove sempre di più diventa centrale l’efficienza, oltre che la sicurezza, degli edifici – afferma il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli -. Tengo a sottolineare tre questioni. La prima, la deroga del Superbonus per gli edifici lesionati, per i quali stiamo dialogando con gli istituti bancari per garantire l’assorbimento del credito, stimiamo circa 800 milioni di euro, da qui al 2025. La seconda è il ricorso obbligatorio al Gse negli interventi di ricostruzione pubblica che prevedono demolizione e ricostruzione: grazie all’interlocuzione con il presidente Paolo Arrigoni rinnoveremo il protocollo che già lega le nostre Strutture e coordina le nostre finalità. L’ultima questione riguarda la grande attenzione del territorio rispetto all’istituzione delle Comunità energetiche rinnovabili, oggetto di un avviso del programma NextAppennino a cui hanno risposto 105 progettualità, proposte da reti di Comuni che rappresentano il 90% dei Comuni colpiti dai terremoti del 2009 e 2016. Dobbiamo insomma tenere al centro del futuro dell’Appennino centrale anche la questione energetica – conclude Castelli -, per raggiungere gli obiettivi della strategia NextAppennino: borghi e città più sicuri, connessi e sostenibili”.
“L’Italia vive nel dilemma tra sguarda in avanti e conservazione per quanto riguarda l’energia – ha detto il vicepresidente della Regione, Roberto Morroni – e dannoso è anche il rischio di approccio modaiolo che c’è. Si deve incrementare l’energia rinnovabile, ma serve coniugare tutto con altre esigenze”. Da Morroni l’annuncio del fatto che l’Umbria sta elaborando un piano energetico regionale e poi l’invito: “Se la politica non cambia registro e non ritrova la capacità di guardare lontano, rischiamo di essere un paese che disperde spazi di sviluppi importanti. Per guardare avanti serve essere mammiferi e non dinosauri”.Il professor Andrea Guerrini (membro Arera) si è concentrato sul quadro e su quanto avvenuto con il conflitto in Ucraina: “C’è stata intenzione di alterare il mercato dalla Russia. L’Europa è intervenuta con diversi regolamenti che, in alcuni casi hanno avuto una valenza simbolica ma hanno provocato degli effetti. Il governo, in Italia, non è intervenuto sul funzionamento dei mercati. Lo scoro anno si parlava di smontare il mercato dell’energia. E’ intervenuto con scelte di equità riducendo gli oneri di sistema”. Quanto alle attività dell’Autorità: “Abbiamo deciso di sganciarci dal Ttf e mensilizzato il mercato. Mensilizzando abbiamo trasmesso ai consumatori gli effetti del mercato che è andato in diminuzione. Il vantaggio è di 1.5 miliardi. L’obiettivo è quello di creare meno volatilità”. “La necessità dell’approccio al sistema energetico – ha detto il presidente di GSE Paolo Arrigoni – deve essere olistico e serve quindi produrre energia con la massima riduzione delle emissioni a costi competitivi”.
Il Ministro Pichetto Fratin
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin ha inviato una lettera alla platea: “Nemmeno la tempesta sui mercati dell’energia – ha scritto – ha frenato la transizione energetica, un percorso inevitabile e foriero di un futuro migliore, più sostenibile, più equo. Un percorso spinto da un grande impegno finanziario, senza precedenti, come quello che giunge dal Next Generation El, che nel nostro Paese si declina nel PNRR, banco di prova per le nostre capacità come Nazione, test che supereremo con le nostre capacità, con quello che l’Italia ha sempre saputo mettere sul campo,passione e capacità. E ci ritorna quindi alla mente la figura di Enrico Mattei, questo grande italiano che lavorò per un domani più prospero per il nostro Paese e più giusto per i nostri partner ai quali chiedeva il petrolio, l’energia per spingere la crescita italiana”.