Aggiornamento Calendario Fatturazione E Autoletture
Modifica delle modalità di determinazione delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale per il servizio di tutela a decorrere dal 1° ottobre 2022 (delibera 374/2022/R/gas (ARERA). In sostanza è stata modificata la modalità di determinazione dell’aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura per il servizio di tutela a decorrere dal 1° ottobre 2022 relativamente alla componente CMEM. L’aggiornamento avverrà in base alla media mensile del prezzo del PSV day ahead rilevato da ICIS-Heren e non più in base al TTF. Pertanto, non si farà più riferimento alle quotazioni a termine (prezzo relativo a periodi precedenti) ma alla media mensile dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano (prezzo ex-post ossia ai prezzi del periodo in fatturazione).
Modifica della frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale. Il prezzo verrà pubblicato sul sito internet dell’Autorità entro il secondo giorno lavorativo dall’inizio del mese successivo al mese di riferimento.
Deroga concessa agli esercenti di emettere la bolletta di periodo con frequenza mensile così da permettere ai clienti finali di conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi, contenendo gli importi da pagare in un’unica soluzione (deliberazione ARERA n.436/2022/R/gas). LA VUS COM si è avvalsa di tale possibilità che comporta però anche un nuovo aggiornamento sia del calendario di fatturazione che del calendario di rilascio delle autoletture. Di seguito le nuove scadenza
ULTERIORE MODIFICA DEL CALENDARIO DI FATTURAZIONE E AUTOLETTURA
Periodo | Data di Emissione | Data di Scadenza | Finestra autolettura |
Ottobre 2022 | 11/11/2022 | 28/11/2022 | 24-26 ottobre 2022 |
Novembre 2022 | 09/12/2022 | 27/12/2022 | 21-23 novembre 2022 |
Dicembre 2022 | 09/01/2023 | 29/01/2023 | 21-23 dicembre 2022 |
Gennaio 2023 | 06/02/2023 | 27/02/2023 | 23-25 gennaio 2023 |
Febbraio 2023 | 07/03/2023 | 31/03/2023 | 20-22 febbraio 2023 |
Marzo 2023 | 07/04/2023 | 30/04/2023 | 22-24 marzo 2023 |
VUS COM INFORMA – INTERVISTA A MASSIMO RICCI, DIRETTORE DIVISIONE ENERGIA ARERA (Parte3)
A parte il risparmio domestico o personale, ridurre i consumi di energia aiuterebbe anche nel “braccio di ferro” con la Russia? «Credo di sì, perché se si accorgono che compensiamo ogni restrizione di fornitura con misure che vanno dalla diversificazione degli approvvigionamenti alla riduzione dei consumi, anche forzate, per esempio diminuendo temporaneamente la potenza dei contatori, attenuando la crescita dei prezzi sul mercato, i russi cominceranno a perdere dei soldi, e forse decideranno di non chiudere ulteriormente i rubinetti».
Sul più lungo termine, come potremo liberarci da questa ormai letale dipendenza dal gas? «Mi auguro che quanto sta accadendo spinga a un ragionamento serio e approfondito sull’approvvigionamento energetico nel nostro paese, da ora ai prossimi 40 anni, in cui si discuta da un punto di vista tecnico e non ideologico, su quale mix energetico vogliamo puntare, tenendo conto degli obblighi climatici e delle necessità economiche, valutando razionalmente i pro e contro delle varie fonti, dai tempi di entrata in servizio all’affidabilità, fino ai loro costi e a chi ci legano».
VUS COM INFORMA – INTERVISTA A MASSIMO RICCI, DIRETTORE DIVISIONE ENERGIA ARERA (Parte2)
Il cambiamento effettuato da ARERA proprio ora con i prezzi altissimi, rischia, se la salita continuerà, di provocare uno shock tremendo sui bilanci di famiglie e imprese… «Contiamo fortemente sul fatto che essendo già ora la situazione dei prezzi insopportabile, nelle prossime settimane, sia a livello europeo che nazionale, si prendano provvedimenti per abbassarli, spingendo per la riduzione dei consumi, e fissando il prezzo del gas russo. Quest’ultima misura, in realtà, anche se chiesta da tempo dall’Italia, è molto difficile da mettere in atto perché va a toccare complessi meccanismi di mercato e contratti in essere, anche con i russi, rischiando di innescare reazioni che potrebbero peggiorare la situazione».
Ma possibile che l’Europa abbia così poche carte in mano da giocare sul fronte del gas? «Il problema è che stiamo cercando di giocare una partita in cui chi ha interesse a tenere i prezzi alti, cioè la Russia, le carte le ha quasi tutte lei e le usa con spregiudicatezza: hanno cominciato già nel 2021, non riempiendo adeguatamente le riserve tedesche, così da iniziare a far lievitare il prezzo del gas. Da allora, aprono e chiudono i rubinetti a loro piacimento, tenendo Europa e mercati sul filo del rasoio: ne vendono meno, ma a prezzi così stratosferici che alla fine guadagnano di più; in un anno hanno incassato quanto in diversi anni normali. Credo che in questo modo si stiano creando abbastanza riserve finanziarie da resistere anche se l’Europa dovesse per ipotesi smettere del tutto o quasi di acquistare il loro metano, e avere così il tempo di realizzare nuovi gasdotti verso altri acquirenti».
Ma se è così, forse allora bisognava prepararci per tempo, almeno con campagne informative per spingere tutti a non sprecare energia?
«Con il senno di poi è certamente così. Sono mesi che ARERA consiglia di iniziare queste campagne. L’ha ripetuto a fine luglio con una segnalazione al Parlamento. Qualcosina finalmente si sta facendo. Ma servirebbe una diffusione ben più capillare, e lo stesso spot non è che trasmetta un gran senso di allarme e urgenza, come la situazione richiederebbe: i cittadini devono tagliare i consumi, prima di tutto perché potrebbero presto rischiare di non riuscire più a pagare l’energia che gli serve. Purtroppo, non aiuta il fatto che siamo sotto elezioni e che i messaggi pubblici devono essere molto blandi e persino senza le firme dei ministeri che li promuovono».
VUS COM INFORMA – INTERVISTA A MASSIMO RICCI, DIRETTORE DIVISIONE ENERGIA ARERA (Parte1)
Per capire cosa ci aspetta da ottobre in poi, pubblichiamo una intervista a Massimo Ricci, direttore divisione energia dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Parte 1).
Ingegner Ricci, con il riempimento delle riserve di gas, che dovrebbe completarsi entro fino settembre ai ritmi attuali, ci possiamo aspettare una diminuzione dei prezzi? «Solo da quel fattore temo di no, perché il problema, e la determinazione del prezzo del metano, sono a livello europeo, non solo italiano. Inoltre, aver riempito le riserve non ci mette al riparo da carenze durante l’inverno, in caso dovesse esserci una lunga interruzione di fornitura completa da parte russa. Ricordiamoci che le riserve vengono svuotate anche negli inverni normali, e non possono coprire da sole grandi penurie di gas».
E allora? «Quindi aspettiamoci almeno un altro raddoppio del prezzo del gas, e quindi anche dell’elettricità, a partire dalla bolletta di ottobre. Questo vuol dire che dal 2021 il prezzo dell’energia si è praticamente quadruplicato. Temo che siamo ormai a livelli insostenibili per famiglie e imprese».
Ma il governo non continuerà con specifici interventi per contenere gli aumenti? «Certamente, ma questi stanno diventando estremamente onerosi per le finanze pubbliche, sia perché di tratta di compensare prezzi sempre più alti, sia perché la platea da aiutare si sta allargando a milioni di famiglie. E a peggiorare la situazione dai provvedimenti per recuperare risorse, come quelli sugli extraprofitti, arriverà molto meno di quanto atteso, forse 2,5 miliardi di euro, contro la dozzina attesi e i 22 finora già spesi».
Che altro si può fare? «Da parte nostra, come noto, stiamo cercando di rendere il mercato del gas più trasparente e reattivo, aggiornando il prezzo ogni mese, e non più ogni trimestre, basandoci sul prezzo corrente, non su quello fissato mesi prima. In questo modo, oltre a facilitare l’approvvigionamento di gas da parte degli operatori, che oggi si trovavano spesso a doverlo vendere a prezzi inferiori a quelli d’acquisto, ci si renderà conto meglio e subito di quello che sta accadendo sul mercato del gas, spingendo famiglie e operatori a ridurre i consumi. Finora la reazione è stata ritardata, perché in realtà si pagava in bolletta il prezzo di mesi prima, e non ci si rendeva conto dell’urgenza dell’allarme».
VUS COM INFORMA – EXTRAPROFITTI DELLE SOCIETA’ ENERGETICHE (Parte 2)
In periodi di prezzi isterici, come quello visti in questi ultimi mesi (tra poco sarà un anno) le società acquistano a prezzi ‘pazzi’ e rivendono a prezzi ‘pazzi’ applicando la medesima marginalità di sempre, con la differenza che si è notevolmente dilatato il tempo che intercorre tra l’emissione della bolletta e il pagamento della stessa (siamo nell’ordine di 2-3 mesi) senza considerare poi l’esplosione delle richieste di rateizzazioni e l’aumento dei clienti impossibilitati a pagare importi così elevati.
La situazione così come descritta non riguarda solo clienti domestici e piccole attività commerciali ma riguarda l’intero sistema Italia, sia esso produttivo che commerciale.
Non solo. Le aziende di vendita anticipano di molto il tempo di pagamento della materia prima rispetto al momento dell’incasso da parte del cliente finale. L’esplosione dei prezzi ha prodotto una crisi di liquidità dell’intero sistema che ha causato il fallimento di molte di esse (Green Network, Alpherg, Cura Gas & Power solo per citare le maggiori operanti in Italia, ma la stessa cosa è accaduta nei paesi di tutta Europa).
ARERA ha ben presente (rispetto al Governo dei Migliori) tant’è che il 29 luglio ha rappresentato a Governo e Parlamento le criticità delle scelte che stanno mettendo in campo e gli effetti che le medesime hanno per clienti e fornitori. Se volete approfondire potete farlo al link https://www.arera.it/it/docs/22/375-22.htm . Da questo documento risulta evidente la ‘cantonata’ che hanno preso i tecnici attualmente al Governo. Non solo. Avrebbero dovuto rimediare in tempi brevi. Ma nel tentativo di non ammettere l’errore stanno ritardando qualsiasi tipo di decisione, facendo di fatti peggiorare la situazione.
Di questo passo molte aziende chiuderanno (spesso sono piccole società di vendita radicate in territori anche con età media avanzata dei propri clienti) molti lavoratori perderanno il proprio il lavoro. Molte di queste aziende sono di proprietà pubblica. Per cui un loro default peggiorerà proprio ‘direttamente’ i conti pubblici dell’intero paese. Tutti costi che dovranno essere ulteriormente socializzati.
Appurato l’errore, si dovrebbe fare Mea Culpa, ma in tempi rapidi!
VUS COM INFORMA – EXTRAPROFITTI DELLE SOCIETA’ ENERGETICHE (Parte 1)
Ma il Governo ha cercato di far capire ai non addetti ai lavori in cosa consistono gli extraprofitti delle Società Energetiche?
Si sente spesso parlare (a vanvera) di fantomatici extra profitti delle società energetiche (ovvero società di vendita di energia e gas, per definizione “banditi col passamontagna”). Questi (presunti) extra profitti sarebbero frutto dei rialzi abnormi dei prezzi dell’Energia Elettrica e il Gas Naturale degli ultimi mesi a fronte di acquisti effettuati da queste società a costi bassi e fissi diversi anni fa.
La stragrande maggioranza di operatori di mercato (società di vendita, reseller, ecc…) operanti in Italia hanno dimensioni medio/piccole in termini di volumi venduti. Quelle “grandi” sono appena una decina (spesso di proprietà pubblica o partecipate).
Secondo l’impostazione che passa da giornali e televisioni la quasi totalità di queste società avrebbe maturato extra profitti. Purtroppo, così non è. E questa sarà la triste risultante dei bilanci che andranno ad essere approvati per l’anno 2022. La maggior parte degli operatori di mercato non ha sottoscritto contratti a medio/lungo termine di gas a prezzo fisso (e la cosa triste di tutto questo e che i nostri tecnici al Governo avrebbero dovuto saperlo). Molto più semplicemente le società di vendita/reseller si approvvigionano di anno in anno o (addirittura di periodo in periodo (mese, settimana, ecc…).
Per chi volesse approfondire cliccare QUI.
VUS COM INFORMA – COME RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO E MANTENERE IL COMFORT (Parte 2)
Dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione della temperatura. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura che evita inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
Sostituire la caldaia esistente con una caldaia a condensazione. Per chi usa caldaie a gas sarebbe bene passare sempre a quelle a condensazione, molto più efficienti e quindi in grado di garantire un risparmio anche economico in confronto a quelle a gas tradizionali del-20-25% Anche qui è fondamentale una periodica manutenzione, meglio da farsi prima della stagione termica.
Importante: la temperatura di mandata al circuito di riscaldamento deve dipendere dalla temperatura dell’aria esterna all’edificio: potrebbe essere inutile mandare acqua a 70 °C ai termosifoni se fuori ci sono 12 °C. Questo vuol dire che se mando acqua meno calda al circuito di riscaldamento (es. 50-55 °C), ritornerà acqua più fredda in caldaia (es. 40 °C) sfruttando al massimo il principio di funzionamento della caldaia a condensazione. Per fare questo è sufficiente abbinare una sonda di temperatura esterna alla caldaia a condensazione in modo da poter gestire la c.d. “compensazione climatica” della temperatura di mandata all’impianto di riscaldamento.
Per approfondire il tema della elettrificazione dei consumi domestici ed eliminare la bolletta del gas con i suoi elevati oneri e ridurre l’inquinamento connesso ai combustibili fossili, installare una pompa di calore elettrica può essere una soluzione conveniente da valutare con un tecnico specializzato.
VUS COM INFORMA – COME RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO E MANTENERE IL COMFORT (Parte 1)
Controllare la temperatura degli ambienti e tempi di accensione
Riducendo di un grado la temperatura si risparmia circa l’8% della spesa in bolletta. Considerando un consumo di 1.100 metri cubi di gas (tipico della nostra zona climatica) si tratta mediamente di 120-140 euro all’anno per ogni grado in meno.
È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nel periodo di spegnimento.
Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia. Ma spesso di possono ridurre le durate in giornate più calde.
Schermare le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Evitate ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo. Collocare tende, mobili o schermi davanti ai termosifoni o usarli come stendibiancheria causa enormi sprechi in quanto ostacola la diffusione del calore. È invece opportuno, inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno. Inoltre, per rinnovare l’aria di una stanza è sufficiente tenere le finestre aperte pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
Utilizzare valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni e consentono di non superare, negli ambienti dove sono installate, la temperatura media dell’intero appartamento, specie nelle stanze esposte a sud. Possono favorire un risparmio del 10-13%.
- Elettrodomestici più efficienti e come usarli
Scegliere elettrodomestici efficienti e valutarne, se possibile, la sostituzione se sono troppo vecchi (oltre i 15-20 anni) può consentire un importante risparmio annuale. I consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 55-58% agli elettrodomestici e quindi un loro corretto utilizzo oppure una loro sostituzione permette di tagliare la bolletta. Ove possibile limitare anche l’uso di elettrodomestici energivori, come asciugatrice, ferro da stiro, forni elettrici, ecc.
Forno elettrico: consuma più di quello a gas; se lo si utilizza meglio fare una cottura combinata; in caso di nuovo acquisto scegliere i modelli più piccoli (quelli con larghezza da 90 cm consumano il 150% in più dei 60 cm); non posizionarlo mai vicino al frigorifero e pulirlo periodicamente.
Lavatrice: usarla sempre a pieno carico, meglio con temperature basse (30-40 °C), scegliendo il programma eco (una lavatrice in classe A consente un risparmio di energia elettrica del 35% rispetto ad una molto vecchia).
Lavastoviglie: da usare a pieno carico e con lavaggio eco anche se è più lungo; possibilmente usare temperature più basse ed escludere l’asciugatura che è molto energivora.
Frigorifero: non inserire cibi caldi ed evitare tenerlo aperto; un frigo ordinato garantisce migliori prestazioni perché circola più aria; se non ha la funzione “no frost”, sbrinare regolarmente il freezer. Inoltre, un frigo di classe A consente un risparmio del 40% in confronto ad uno molto vecchio.
Climatizzatori: vanno impostati ad una temperatura non superiore o inferiore ai 6 gradi rispetto a quella dell’ambiente esterno (es. 27 interni se fuori si anno 33° °C d’estate); preferire la modalità deumidificatore e fare la manutenzione periodica; scegliendo ad esempio un modello in classe “A+++” (consigliata la tecnologia inverter) potremo spendere per l’elettricità il 30-40% di meno di quanto spenderemmo con un modello di classe “B”.
- Risparmiare nella cottura dei cibi
Per chi usa il gas solo in cucina si può considerare l’installazione di un piano cottura a induzione che permette di ridurre i consumi e tempi di cottura. Qui comunque alcuni semplici consigli:
- usare i coperchi sia per far bollire l’acqua sia per cucinare;
- per una tazza di tè è meglio usare il microonde piuttosto che mettere il bollitore sul fuoco;
- l’uso combinato di forno a microonde e cucina tradizionale consente di ridurre tempi di cottura e quindi uso di gas.
- l’uso della pentola a pressione riduce i tempi e quindi i consumi (ideale per tutte le cotture lunghe)
Domani all’indirizzo www.vuscom.it approfondiremo come risparmiare sul riscaldamento e mantenere un comfort accettabile.