VUS COM INFORMA – INTERVISTA A MASSIMO RICCI, DIRETTORE DIVISIONE ENERGIA ARERA (parte2)

Il cambiamento effettuato da ARERA proprio ora con i prezzi altissimi, rischia, se la salita continuerà, di provocare uno shock tremendo sui bilanci di famiglie e imprese… «Contiamo fortemente sul fatto che essendo già ora la situazione dei prezzi insopportabile, nelle prossime settimane, sia a livello europeo che nazionale, si prendano provvedimenti per abbassarli, spingendo per la riduzione dei consumi, e fissando il prezzo del gas russo. Quest’ultima misura, in realtà, anche se chiesta da tempo dall’Italia, è molto difficile da mettere in atto perché va a toccare complessi meccanismi di mercato e contratti in essere, anche con i russi, rischiando di innescare reazioni che potrebbero peggiorare la situazione».

Ma possibile che l’Europa abbia così poche carte in mano da giocare sul fronte del gas? «Il problema è che stiamo cercando di giocare una partita in cui chi ha interesse a tenere i prezzi alti, cioè la Russia, le carte le ha quasi tutte lei e le usa con spregiudicatezza: hanno cominciato già nel 2021, non riempiendo adeguatamente le riserve tedesche, così da iniziare a far lievitare il prezzo del gas. Da allora, aprono e chiudono i rubinetti a loro piacimento, tenendo Europa e mercati sul filo del rasoio: ne vendono meno, ma a prezzi così stratosferici che alla fine guadagnano di più; in un anno hanno incassato quanto in diversi anni normali. Credo che in questo modo si stiano creando abbastanza riserve finanziarie da resistere anche se l’Europa dovesse per ipotesi smettere del tutto o quasi di acquistare il loro metano, e avere così il tempo di realizzare nuovi gasdotti verso altri acquirenti».

Ma se è così, forse allora bisognava prepararci per tempo, almeno con campagne informative per spingere tutti a non sprecare energia?

«Con il senno di poi è certamente così. Sono mesi che ARERA consiglia di iniziare queste campagne. L’ha ripetuto a fine luglio con una segnalazione al Parlamento. Qualcosina finalmente si sta facendo. Ma servirebbe una diffusione ben più capillare, e lo stesso spot non è che trasmetta un gran senso di allarme e urgenza, come la situazione richiederebbe: i cittadini devono tagliare i consumi, prima di tutto perché potrebbero presto rischiare di non riuscire più a pagare l’energia che gli serve. Purtroppo, non aiuta il fatto che siamo sotto elezioni e che i messaggi pubblici devono essere molto blandi e persino senza le firme dei ministeri che li promuovono».

 

 

 



Lascia un commento